Un filo di pensieri

Camminava senza che nessuno lo chiedesse, pretendeva di essere guardato dalla folla. Vide le persone in piedi sotto di lui, mentre tutti lo guardavano, con un gesto plateale, fece un passo in avanti.

Si dovrebbe cercare il silenzio, il più delle volte, per ascoltare i propri pensieri, farli confluire nella giusta direzione. Invece noi no, ci riempiamo di bisbigli che ci dicono cosa comprare, cosa mangiare e come stare male. 

Io sto male a mio modo ok?

Voglio stare male avendo il silenzio attorno a me, voglio che il mondo sparisca, ma non riesco.
Sono spinto a voltarmi indietro per vedere quante occasioni di riflessioni ho sprecato per cose di cui non mi interessava. 

Sono stato anche io bambino, e quindi, ho affrontato i miei traumi. Non esiste nessun bimbo senza dolore, colpa di genitori troppi presenti o affatto; e cresciamo velocemente, con i nostri problemi attaccati a una fune sottile che ci divide dalla morte.

È sabato, fuori il mondo pare bello come sempre, sale sul patibolo. 

Il suo lavoro è quello di divertire le genti e come si diverte la gente con lui, lo fissano fare capriole in aria e non si domandano mai come stia. Il funambolo è un lavoro semplice per uomini difficili, in cui è necessario non avere traumi.

Camminava senza che nessuno lo chiedesse, pretendeva di essere guardato dalla folla. Vide le persone in piedi sotto di lui, mentre tutti lo guardavano, con un gesto plateale, fece un passo in avanti.

Il suo corpo cadde, verso il suolo, la tesa corda sottile ora era libera e lui con lei, negli attimi prima della morte ogni cosa non aveva più il suo peso specifico. Tutto volava e tutto era in silenzio, anche se le urla avrebbero potuto dire il contrario. Ogni cosa era in silenzio per lui, per lui che solo ora riusciva ad ascoltare il suono del suo cuore dare ritmo ai pensieri.

Foto di: AP Photo/Alan Welner, File

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