Le montagne della follia
Per tutto il tempo del viaggio di ritorno le sue grida non furono che la ripetizione di una sola folle parola, la cui fonte era persino troppo ovvia: “Tekeli-li! Tekeli-li!”
Le montagne della follia
Lovecraft, un autore alquanto… particolare. Le montagne della follia forse è uno dei suoi racconti più lunghi e anche meno enigmatici.
Un’avventura tra il ghiaccio. Un’ esplorazione, un diario di viaggio e alcune scoperte che sconvolgono ed eccitano al tempo stesso.
Ho letto questo libro di Lovecraft sotto l’ombrellone, in una giornata afosa Toscana, ma mi avrà rinfrescato quanto voluto?
Sinossi
[descrizione ufficiale di RusconiLibri]
Considerato da molti il romanzo più avventuroso di Lovecraft, in Le montagne della follia, l’autore riesce a mescolare tutti gli elementi della sua narrativa. L’orrore cosmico sfocia in un senso di inquietudine sottile e contagioso. Si narra di una spedizione scientifica in Antartide alle prese con vecchi reperti, vestigia di un’antichissima civiltà, scomparsa da millenni, custodite da esseri che, giunti sulla Terra dalle profondità del cosmo, sono tornati alla vita dopo un lungo periodo di ibernazione. In una terra senza tempo di ghiaccio e di morte, il gruppo s’imbatte in campioni zoologici apparentemente non appartenenti a questo pianeta. Una serie di eventi da incubo spingeranno i protagonisti sull’orlo della follia. Esponendo la sua originale visione del mondo e con l’abile utilizzo della cara tecnica del flashback, l’autore è capace di tessere una trama ricca di intrighi, catapultando il lettore in un mondo onirico dominato da terrore e timori.
Recensione le montagne della follia
Lo stile con cui è scritto il romanzo, oltre che originale, è geniale. Usando la prima persona, Lovecraft, parla attraverso la voce di un geologo. La voce di un uomo timoroso di rivelare ciò che ha scoperto. Gli occhi di un uomo che hanno visto vis a vis i suoi peggiori incubi. Attraverso il nome di William Dyer, combattiamo per tenere salda la sanità mentale.
Durante tutto il racconto percepiamo l’umanità. Esplora e descrive emozioni umane guardando un mondo a noi sconosciuto, il modo degli Antichi.
La narrazione è molto dettagliata, a tratti sembra un testo scientifico, con molte descrizioni caratterizzate da lunghi periodi.
Cosa mi è piaciuto?
1. L’espediente narrativo è accattivante, il vero motore di questo libro.
2. La lore è molto interessante, ti mostra da un punto di vista diverso l’universo descritto negli altri romanzi.
3. La scienza ha un ruolo preponderante all’interno della trama
Cosa non mi è piaciuto?
1. Alcune pagine sembrano non finire più, colpa forse dei lunghi periodi e delle descrizioni infinite.
2. La trama è fin troppo semplice.
3. Lo sviluppo dei personaggi è pari a zero.
Conclusioni
Secondo me tra i racconti scritti, sia brevi che lunghi, Le montagne della follia è il più noioso.
Forse perché è anche il suo unico tentativo di racconto di avventura, piuttosto che Horror.
La trama non è complessa e lo sviluppo dei personaggi è quasi inesistente.
Consiglierei questo libro? Beh sicuramente se si vuol approfondire gli scritti di H.P., sì, è un tassello fondamentale nel ciclo dei miti degli Antichi.
A tutti gli altri lettori ancora acerbi di Lovecraft, non consiglierei di iniziare con questo libro.
Voto
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Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni, anche la morte può morire.
H.P. Lovecraft
Note
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Edizione a cura di RusconiLibri.
Copertina originale a cura dell’editore.
Foto di Lucius B. Truesdell, Wikipedia.